CHIETI – Via Crucis presieduta da padre Massimo Marelli S.J., vice rettore della Chiesa del Gesù di Roma e docente di teologia dei sacramenti presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, Cagliari.
𝗗𝗮𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗣𝗮𝗽𝗮 𝗟𝘂𝗰𝗶𝗮𝗻𝗶
La pietra del sepolcro di Cristo è il sipario e separa il primo atto dal
secondo. Il primo atto era cominciato 33 anni prima ed era venuto scandendosi in tre periodi decrescenti: 30 anni di silenziosa obbedienza, 3 anni di predicazione, 3 ore di agonia. Il secondo atto inizia dalla pietra, continua nell’Ascensione al cielo, si prolunga nell’eternità. Ma quanto differente dal primo! Il primo breve, il secondo lunghissimo; il primo contrassegnato da pene e dolori, il secondo fatto soltanto di gioia e di gloria. Il primo rappresentato in terra, il secondo in cielo. L’atto secondo però, è lo sviluppo e il premio del primo. Lo disse il Signore stesso la sera di Pasqua ai due discepoli di Emmaus, che non sapevano rassegnarsi a un Cristo flagellato a morte. Disse: Benedetta gente! Quanta fatica fate voi a credere nelle profezie! Eppure i profeti hanno parlato chiaro: “Cristo doveva prima patire e così, attraverso il patimento, arrivare alla gloria!” era nel Suo destino che ci fosse un primo ed un secondo atto e che il primo sfociasse nel secondo”.